RU486: pesante sconfitta della vita.

La recente commercializzazione della pillola abortiva RU486 nel nostro paese ha portato ad una pesante sconfitta del diritto alla vita e una vittoria del partito che sbandiera il diritto alla morte.
Da molte parti si canta alla vittoria all’introduzione di questo farmaco, ma questo non è un farmaco, è un veleno! La funzione di un farmaco in genere è quella di curare, ma questa pillola uccide, uccide una vita umana nel grembo di una donna. Qualsiasi donna, contro o favorevole all’aborto, può constatare che dal momento del concepimento ha origine in sé una vita. Chiamatelo come volete, ma quell’esserino (l’embrione) è VITA. Questa è una verità innegabile, non è un’opinione della Chiesa e di chicchessia, è una verità scientifica.
L’AIFA (l’agenzia italiana del farmaco) ha deciso a maggioranza la volontà di adottare tale farmaco, dunque la volontà non è stata unanime, dunque si deve constatare che i dubbi sollevati pongono dei interrogativi sulla sua utilità che vanno approfonditi.
La decisone presa non rispetta la legge 194 (quella sull’interruzione volontaria della gravidanza) Per la legge 194 la gestante deve rivolgersi a un consultorio, o a una struttura sociosanitaria abilitata, per svolgere i necessari accertamenti medici (mentre i medici devono aiutarla a rimuovere le cause che la spingono all’aborto). Un tale percorso, con una pausa di riflessione richiesta alla donna di 7 giorni, è difficilmente compatibile con l’uso della Ru486, che prevede tempi molto ristretti.
Nel chiedersi quale utilità abbia questa pillola, la risposta che è stata data dai sostenitori della RU486 è quella che la donna è libera di fare ciò che vuole della propria vita. A vincere in questa scelta non dovrebbe essere la libertà di fare ciò che si vuole, ma il diritto alla vita, il diritto perché la donna e il concepito siano tutelati e sostenuti dallo Stato economicamente e socialmente.
Nei tanti sondaggi che impazzano sull’adozione della pillola vorrei che venisse posta una domanda ben più articolata “Preso atto che la pillola abortiva non è una pastiglia come quello che servono per curare il mal di gola; constatato che l’aborto (anche quello indotto dalla RU486) comporta un dolore fisico e psichico nella donna infinito; se foste certi che lo Stato sostenesse voi, donna e bambino/a appena nato, sareste favorevoli all’adozione di questa pillola?”. Solo chi è contro la vita, contro il futuro della nostra società risponderebbe di Sì.

Nell’abbondanza di articoli ed opinioni dei maggiori quotidiani laicisti del nostro Paese a favore della pillola, vi lascio qua alcuni link dove poter approfondire le ragioni del NO alla pillola e del SI’ alla vita.

Domande e Risposte

Il dossier ignorato dall’AIFA

Intervista al Cardinale Bagnasco

Intervista al laico, Prof. Gambino

Intervista al politico, On. Roccella

L’avvenire della nostra società dipende dal sostegno della vita nascente.

SIMONE FEMIA

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