Pubblico o privato: se evitassimo la bestemmia…

Non appena iniziai il mio servizio nel Municipio, mi imbattei nella bestemmia di un consigliere e misi subito le cose in chiaro: non mi piaceva sentirle per la mia sensibilità religiosa e non mi sarebbe piaciuta sentirla perchè la trovo una forma di offesa nei confronti di chi nutre una coscienza religiosa. E’ una questione di rispetto degli altri.

Riguardo alla barzelletta del Premier la trovo di pessimo gusto. Il presidente del Consiglio sa di essere un personaggio pubblico e, come tale, sa di essere sull’onda mediatica. Considerato che tra comportamenti pubblici e privati ci dovrebbe essere coerenza, trovo che non sia di buon gusto usare una bestemmia tanto più se vuole offendere una persona, in questo caso l’onorevole Bindi.

Sulla barzelletta sugli ebrei non ci sono parole. Al voto di fiducia del Senato di giovedì Ciarrapico chiaramente disdegna gli ebrei e la loro cultura, Berlusconi stigmatizza le sue parole e dichiara di essere amico di Israele, ma scivola su una barzelletta. Se Giorgio Israel sulle pagine de Il Giornale chiedeva l’espulsione del senatore Ciarrapico dal PdL, del Premier che si deve dire?

In un contesto politico e giornalistico non sereno, come si evince dal caso Belpietro, spero che ci sia un nuovo slancio di consapevolezza su cosa sia la sobrietà, il rispetto reciproco e il senso delle istituzioni.