Primarie e dintorni

Torno alla carica dopo le ultime elezioni amministrative genovesi e colgo l’occasione delle primarie del centro sinistra per commentare il quadro politico nazionale.

Faccio mio il pensiero di chi ha giudicato le primarie del centro sinistra certamente migliori nei metodi e nella preparazione rispetto a quelle che si terranno nel centrodestra.

Premesso che le primarie sono, a mio giudizio, l’occasione per scegliere il candidato premier di una coalizione, ciò comunque non deve precludere la scelta da parte del cittadino elettore dei propri rappresentati siano essi senatori o deputati attraverso il libero sistema delle preferenze, sistema che reputo il più democratico per scegliere i propri rappresentanti. C’è chi è contrario alle preferenze adducendo i casi di scambio di voti e corruzione, ma vorrei mettere in evidenza che gli scandali dei parlamentari di questi 5 anni si sono avuti su deputati e senatori con un sistema a liste bloccate; ciò non toglie che casi criticabili si siano verificati per esempio su consiglieri regionali scelti con le preferenze, ma demonizzare le preferenze a tour court non sarebbe corretto. La libera scelta del candidato da parte dell’elettore non può essere negata.

Tornando alle primarie, reputo le primarie del centro sinistra velatamente più autorevoli a quelle del centrodestra e dei suoi candidati.

I candidati del centro sinistra hanno tutti un excursus politico di amministratori in enti locali o in regione (Puppato in Regione Veneto, Tabacci già in Regione Lombardia, ora assessore in Giunta a Milano – nonostante sia anche deputato! – Renzi prima in Provincia e ora Sindaco di Firenze, Bersani prima in Regione, come è attualmente Vendola e ora deputato) e li rende comunque più autorevoli avendo iniziato la loro esperienza politica dal territorio, conoscendo città, tradizioni, peculiarità del territorio.

Sinceramente se guardo nel centro destra, mi domando quanti sono i candidati del centro destra (11!) alcuni dei quali mi domando se abbiamo fatto esperienza politica partendo dagli enti territoriali e sinceramente, a parte Alfano e Meloni e pochi altri con un curriculum politico, mi domando come siano presentabili Santachè e Sgarbi che reputo degli urlatori televisivi, e gli altri candidati che, se professionalmente parlando sono persone di rispetto, politicamente chi sono e quale esperienza hanno i vari Samorì, Marra, ecc.

Oltre ad Alessandro Cattaneo, Sindaco di Pavia, e Galan, ex Presidente del Veneto, nel centro destra non c’è nessun altro candidato giovane anagraficamente e con esperienza politica nel territorio alle spalle da sostenere, una sorta di Renzi di centro destra per intenderci?

Tale mancanza nasce dal fatto che il centro destra negli ultimi anni al Governo è stato incapace di formare una classe politica nelle istituzioni locali e regionali, dopo anni di centralità e predominanza mediatica di Silvio Berlusconi che non ha dato un futuro al centro destra pressoché morto o in agonia. Affidarsi ad un solo uomo carismatico non ha aiutato a costituire una classe politica di centro destra, ispirata alla tradizione popolare europea che sia presentabile alla prossime elezioni politiche.

Del resto il ruolo del leader carismatico che ha predominato nel centro destra in questi ultimi anni, non solo va esaurendosi con i risultati che stiamo raccogliendo, non è andato bene ad altri come per Di Pietro il cui partito si è praticamente sfasciato con una fuoriuscita di sostenitori che preclude una debacle alle prossime elezioni. Anche la vincente figura carismatica di Beppe Grillo non durerà a lungo perché sono già evidenti le diversità politiche dei candidati e degli eletti all’interno del movimento e la mancanza di una struttura di risoluzione dei conflitti interni si sente perché non basta evocare la Rete come palestra di democrazia. Le persone per andare d’accordo hanno bisogno di relazioni, di vedersi fisicamente, di discutere e di confrontarsi. Di “prime donne” e di personaggi che decidono il bello e il brutto tempo ne abbiamo già avuti!

Del resto non mi piacciono certi movimenti che Luca Cordero di Montemolo sta portando avanti. Perché se Silvio Berlusconi, da imprenditore ha costruito un impero lavorativo (dalle Tv e nella comunicazione in genere) che ha dato posti di lavoro e speranze a migliaia di persone lanciandosi poi in politica, Montezemolo, che è sempre stato un dirigente in diverse aziende italiane, non vanta quel percorso imprenditoriale del Berlusconi degli anni ’80-’90 che lo renda accattivante politicamente.

Il mio breve percorso politico mi ha plasmato nel vivere il territorio e conoscere i suoi abitanti e la parentesi nell’UDC dal 2007 al 2012 è stata un’esperienza che non rinnego e che ho vissuto intensamente, tuttavia nell’attuale posizione assunta dal partito in Liguria non mi sono mai riconosciuto ed è per questo che avevo scelto di candidarmi in una lista civica di centrodestra.

Al momento non mi riconosco in nessun partito. Il centro sembra più impegnato alla ricerca di una posizione politica-geografica invece di puntare sui contenuti.

Nonostante avessi scelto Renzi come candidato alle primarie, se fossi andato a votare, giocando a suo favore il fatto di essere un candidato giovane rispetto ai dinosauri che sostengono Bersani (che come tale stimo serio e autorevole), fintantoché il centrosinistra non degnerà attenzione anche ai bisogni della famiglia tradizionale e alla natalità in genere e alla cultura popolare cristiana di questo Paese, al momento non mi trovo in questo PD e in questo centro sinistra in genere. Se poi guardo al PD genovese, mi sembra il vecchio PC-PDS-DS che ha cambiato nome la cui sostanza è sempre la stessa.

Sul centro destra, guarderei bene ai valori e all’esperienza del Partito Popolare Europeo dove è presente l’Europarlamentare Mario Mauro, ma non sembra esserci la volontà in Italia di dare avvio ad un serio percorso italiano.

Monti al momento sembra l’unica personalità autorevole di questo Paese.

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Una risposta a “Primarie e dintorni”

  1. rosa andronaco dice:

    è una situazionne direi drammatica per il nostro paese
    difficile capire dove indirizzare il voto
    assai ancor piu’ difficile spiegare ai giovani le differenze tra uno e l’altro.
    ciao simone .

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