Democrazia commissariata

Sentimento e ragione mi guideranno a scrivere queste poche parole alla luce dell’intenzione del Presidente Mattarella di conferire al già Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri.

Il sentimento mi spinge a domandarmi:

  • perché un partito, nato con i voti di un altro partito e che i sondaggi danno al 2%, ha fatto cadere un Governo in carica in piena pandemia?
  • Perché abbiamo perso tre settimane di confronto politico senza che la frattura della maggioranza si ricomponesse?
  • Perché il partito, che ha ritirato i propri ministri dal Governo, non votava la sfiducia contro il Governo Conte due settimane fa e diceva chiaramente che la maggioranza non esisteva più?
  • Ci rendiamo conto della responsabilità politica che questo partito, neanche eletto dal Popolo, ha fatto perdere settimane preziose agli Italiani che attendono risposte su lavoro, salute e scuola?
  • Perché dopo 10 anni, dalla fuoriuscita di Berlusconi, abbiamo di nuovo un Premier tecnico incaricato dal Presidente della Repubblica?
  • Perché, nonostante qualsiasi sistema elettorale adottato (proporzionale, maggioritario o misto come l’attuale a liste bloccate), micro gruppi parlamentari afferenti al Gruppo Misto hanno la capacità di ricattare i Governi in carica?
  • Perché 900 parlamentari votati dal Popolo italiano non hanno  trovato una soluzione politica dopo il Governo Conte?
  • Perché il voto che esercito ogni cinque anni durante le elezioni del Parlamento vale come una matita copiativa senza punta?

Ora la ragione mi spinge a condividere la scelta del Presidente del Presidente dalla Repubblica di affidare al Presidente Draghi l’incarico di governo perché:

  • Andare al voto è una scelta non opportuna di fronte ad una Pandemia in corso, considerato che non è tanto il giorno del voto, ma quanto è la campagna elettorale a subire una grande limitazione per rispettare le norme anti contagio;
  • Ha compreso che l’attuale classe politica ha fallito a trovare una sintesi perché i partiti in gioco hanno anteposto i personalismi e gli interessi di parte all’interesse degli Italiani;
  • È necessario avere un Governo con la più ampia maggioranza possibile per affrontare le sfide che conosciamo: piano vaccini, ristori, crisi occupazionale, scuola, salute. Certi teatrini di taluni parlamentari hanno solo dimostrato il peggior volto della politica, con la “p” minuscola;
  • e’ necessario avere una personalità che sappia anche sul piano estero rappresentare l’Italia in maniera autorevole, di fronte ad un Premier Conte dimezzato, in vista della Presidenza italiana del G20 nel 2021 e il ruolo italiano nella Segreteria generale della NATO nel 2022;
  • Di fatto, ha assunto una scelta politica che 900 Parlamentari non sono stati capaci di assumere.

Il Presidente Draghi avrà certamente l’appoggio dei principali partiti eletti (Lega, Forza Italia, Partito Democratico e dei micro partiti centristi). Tale panorama, rispetto alla precedente maggioranza giallo rossa, garantirà che quasi tutto l’arco politico, in maniera trasversale (da destra a sinistra, passando per il centro) potrà avere voce sui 209 miliardi che arriveranno dal Recovery Fund. Una scelta che accontenta un po’ tutti di fronte ai finanziamenti e ai prestiti che arriveranno.

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